MISILMERI E PORTELLA DI MARE

 

IL COMUNE DI MISILMERI dista 15 chilometri da Palermo ed è diventato Comune d'Italia nel 1850. Dall'ultimo censimento la sua popolazione risulta di circa 30.000 abitanti, di cui gran parte proveniente da altri Comuni. Il suo territorio è collinare; è un paese prettamente agricolo, ricco d'acque e perciò abbastanza fertile e produttivo. L'origine del paese si deve agli Arabi. Per quasi tutto il periodo nel quale furono in Sicilia, gli Arabi abitarono anche a Misilmeri

Qui l'Emiro Giafar fece costruire il castello, detto "Castello dell'Emiro" e lo utilizzò come residenza estiva.

Del periodo arabo rimangono i nomi di alcune contrade e sono arabi alcuni vocaboli usati ancora oggi nel linguaggio dialettale. Dopo gli Arabi, Misilmeri conosce i Normanni e con essi un periodo di relativo declino. Miglior sorte spetta alla cittadina sotto l'aristocrazia locale. Nel 1692 fu creato l'Orto Botanico ad opera del Duca di Misilmeri Don Giuseppe Del Bosco. Per tutto il Settecento l'Orto Botanico fu famoso nel mondo, ma ben presto il suo splendore si offuscò tranne nel ricordo della gente ed in una laconica lapide marmorea posta nel luogo nel 1896. A Misilmeri si trovano diverse chiese alcune delle quali molto importanti dal punto di vista artistico: la Chiesa Madre, all'interno della quale si ammirano gli stucchi del Ferraiolo e la chiesa di San Francesco edificata nel 1576.

 

SAN GIUSTO MARTIRE

Conosciamo poco della vita di San Giusto Martire: il ritrovamento del corpo nella catacombe della Basilica di San Saturnino a Cagliari il 26 maggio 1665. Le reliquie furono custodite da nobili famiglie e donate alla città di Misilmeri da Donna Tommasa del Bosco Sandoval perché fossero custodite nella Chiesa Madre. Il santo è oggi il patrono della città.
Dal 1671 si celebra la festa liturgica l'ultima domenica di agosto con la processione per le vie cittadine. Fa seguito una festa popolare e folkloristica con spettacoli e attrazioni.

PORTELLA DI MARE 

Portella di Mare è un paesino che dista da Misilmeri circa 4 km, sulla statale 121, e di questo fa parte, anche se territorialmente è legato al paese di Villabate. I primi documenti che testimoniano l'esistenza di Portella risalgono al XVI secolo. Tuttavia i reperti del periodo preistorico e fenicio-cartaginese testimoniano un antichissimo insediamento sulla collina denominata Pizzo Cannita. Nel 1695 e nel 1725 furono ritrovati alla Cannita due preziosi sarcofagi di arte orientalizzante che raffigurano due donne dormienti, finemente scolpite. Si tratta di preziosi reperti oggi custoditi nel Museo Archeologico Nazionale di Palermo. La sua posizione è incantevole, infatti, dalla zona alta, attraverso un viale alberato, si può ammirare la distesa del mar Tirreno e il panorama dei monti. Da questa posizione, che somiglia ad una finestra, trae origine il suo nome: Portella di Mare, dallo spagnolo Portillo cioè Finestra. Gli abitanti, di origine villabatese e misilmerese sono in gran parte contadini o piccoli proprietari di giardini. In questi ultimi anni sono sorte a vista d'occhio numerose ed eleganti casette. E non esiste alcun ufficio pubblico tranne una sezione distaccata del Comune di Misilmeri, di cui la frazione fa parte. E' presente un'unica chiesa dedicata alla Vergine S.S. del Carmelo di recente costruzione.

 
 

 

 

 

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